SOTTO IL SEGNO DEL 2

giovedì 15 luglio 2010

cazzeggiando

Il gioco ristagna.
Fa un caldo bestiale e riuscire a metterci seduti ad un tavolo in più di quattro sembra essere diventato impossibile. Giocare al 2 è diventato un’impresa.
E pensare che eravamo quasi al massimo della condizione... e poi... quando si riprenderà?
Magari qualcuno avrà dimenticato come si fà.
Magari qualcuno non si ricorderà più come funziona l’invito.

Va beh dai. Per tenere impegnata la mente, vi porto un po’ indietro con la mente.
Pensate di essere nel medio evo. Facile, no?
L’aria più pulita, niente macchine, nemmeno tra Roncobillaccio e Barberino del Mugello.
Il lambro pulito e solo un po’ di merda di cavallo per le strade.

Il presidente, che vista l’ambientazione potrebbe essere eletto a RE ha una passione sfrenata per il gioco delle carte e del 2 in particolare, decide di organizzare ogni giorno quinto della settimana la solita partita tra amici. Sceglie come location della partita, la torre più alta del suo maniero. Per la contentezza della sciura Antonia costretta a salire a piedi tutte le volte i settecento gradini che portano alla torre, reggendo con una mano il vassoio con le birre (mi spiace, niente lemonsoda o mottarelli in quel periodo) e con l’altra la torcia per vedere dove mette i piedi.
In quei tempi bui però, il RE era meno tenero del nostro attuale presidente, e di fronte a qualche cazzata risponde con la mannaia. (Molto meglio prendersi del canela!!!)
Il Re, infatti, decide al termine di una pessima prestazione di mettere a morte i compagni di gioco.
Tutti meno uno, che avrà l’ingrato compito di decapitare ad uno ad uno gli ormai ex amici.
Ma il Re, colto dalla sua passione per il gioco d’azzardo vuole lasciare ad ognuno la possibilità di salavare la pellaccia sua e di chi è rimasto ancora in vita. Come? Semplicemente rispondendo ad un semplice quesito:
“Di che colore è il cappello che porti sulla tua testa?”

Ovviamente, per rendere più emozionante (per lui) il gioco prende delle precauzioni.
Chiede, infatti, al presecelto futuro boia di interrare fino al collo i malcapitati giocatori e di posizionare sulla loro testa il fatidico copricapo.


Essi sono interrati l'uno dietro l'altro tranne quello in posizione D che è diviso dagli altri da un muro.
Ognuno dei malcapitati ha in testa un cappello a punta di un determinato colore. Il faraone chiederà ad uno a uno a tutti i condannati di che colore è il cappello che ha in testa. Se uno dei condannati risponderà correttamente tutti i condannati ancora vivi avranno salva la vita.
Tenendo conto che:
1. Ci sono solo due tipi di cappelli due rossi e due verdi.
2. A vede il copricapo di B e C e B vede quello di C, C e D non vedono nessun copricapo.
3. I condannati non possono comunicare tra loro in nessun modo e non possono girarsi.
4. Il primo che verrà giustiziato è A, poi B, poi C e infine D.
5. Ai condannati prima che venga tagliata loro la testa gli viene chiesto: “di che colore è il tuo cappello e perché?”
6. Nessuno può ascoltare le risposte che danno gli altri.

Quale dei condannati vorresti essere per salvarti la vita?

Ovviamente, qualcuno potrebbe dire: facciamo andare avanti Sentenza, che con il culo che ha salverebbe la pelle a tutti. Purtroppo però, il culo non basta. sicuramente il nostro amico indovinerebbe il colore del cappello, ma se non spiega il perchè... ZACCHETE!

dove vorresti farti interrare?

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